Trekking anche col freddo? Tre posti in Italia che stanno diventando una tendenza

Francesco Losso

Novembre 16, 2025

Dalle valli silenziose alle coste più miti, l’inverno sta cambiando il modo di vivere il trekking e ci sono tre luoghi italiani che in questi mesi regalano un fascino inatteso

Negli ultimi anni il trekking invernale sta vivendo un momento tutto suo, quasi una piccola rivoluzione fatta di camminatori che preferiscono i sentieri ai centri commerciali e il profumo del bosco al traffico delle città. È una tendenza che cresce lentamente ma in modo costante, complice un clima più mite in molte zone d’Italia e la voglia di vivere la natura quando i sentieri non sono affollati. Il risultato è che alcuni percorsi, noti soprattutto in primavera ed estate, stanno diventando mete desideratissime proprio nei mesi freddi. E la sorpresa è che non si trovano solo in montagna, ma anche lungo coste, laghi e altopiani che d’inverno cambiano volto e tirano fuori un carattere quasi poetico.

Perché il trekking in inverno sta esplodendo e quali sono i luoghi italiani che stanno attirando sempre più camminatori nei mesi più freddi

La prima cosa che sta convincendo molte persone a fare trekking in inverno è la sensazione di libertà. I sentieri, nelle stagioni fredde, sembrano quasi nuovi: meno folla, più silenzio, colori diversi. Le temperature più basse rendono la camminata sorprendentemente più leggera rispetto all’estate e i paesaggi, soprattutto al mattino presto, hanno quella luce inclinata che dà profondità ai boschi e riempie le valli di ombre lunghe e calme. Nel cuore dell’Italia, per esempio, sempre più persone stanno scoprendo il fascino del Lago di Campotosto, nell’Abruzzo interno. È un luogo che in estate vive di turismo lento, ma d’inverno diventa quasi mistico: il grande specchio d’acqua si increspa con il vento e le cime del Gran Sasso, spesso già innevate, sembrano guardarlo dall’alto. La camminata che costeggia il lago è adatta a tutti, non richiede attrezzatura tecnica e regala uno dei panorami più ampi e aperti di tutto l’Appennino.

Un’altra zona che sta crescendo moltissimo nell’interesse degli escursionisti è la Val di Mello, in Lombardia. Famosissima nei mesi caldi per il suo fondovalle di granito levigato, torrenti limpidi e cascate gelide, d’inverno assume un carattere completamente diverso. Le pareti che d’estate attirano gli arrampicatori diventano quinte silenziose, la valle non è mai realmente chiusa e i sentieri sono percorribili nella maggior parte delle giornate grazie all’esposizione favorevole. Le rocce si scaldano al sole, l’aria è frizzante e la camminata che conduce ai rifugi rimasti aperti nel weekend regala un senso di armonia difficile da spiegare. La Val di Mello è uno di quei luoghi che d’inverno fanno innamorare, perché tutto è più lento e il rumore dell’acqua è l’unica compagnia costante.

Il terzo luogo che negli ultimi anni è diventato una piccola tendenza invernale si trova dove nessuno si aspetta: il Sentiero delle Cinque Terre. Non tutto il percorso è sempre praticabile, perché dipende dalle condizioni meteorologiche, ma i tratti aperti sono tra i più suggestivi d’Italia nei mesi freddi. Le temperature miti della Liguria, la luce limpida d’inverno e il mare che cambia colore ogni mezz’ora trasformano una passeggiata molto famosa in un’esperienza quasi intima. È un trekking che conosciamo tutti, ma che in inverno regala una sensazione diversa: il profumo della macchia è più intenso, i borghi sono più autentici e la costa, vista dall’alto, ha un silenzio che in estate è impossibile trovare. È per questo che sempre più persone decidono di andarci proprio tra dicembre e febbraio, godendosi un percorso iconico senza la pressione delle folle estive.

La magia dei sentieri invernali: meno gente, più luce, più emozioni e un modo nuovo di vivere la natura anche senza neve e senza attrezzature tecniche

A spingere il trekking invernale non sono solo i luoghi che cambiano volto, ma anche la sensazione che l’escursionismo, d’inverno, sia più umano e più accessibile. La maggior parte dei percorsi che stanno diventando popolari non richiede attrezzature complicate, basta vestirsi bene, avere scarpe con una buona suola e controllare sempre il meteo prima di partire. Camminare d’inverno regala qualcosa che in estate si perde: la calma. I rumori si attenuano, l’aria è più leggera, i profumi del bosco diventano più decisi. È un’esperienza che ha molto a che fare con la percezione, con il modo in cui il corpo reagisce al freddo moderato, con quella sensazione di tepore che arriva all’improvviso quando il sole esce da dietro una montagna.

Molti escursionisti raccontano che è proprio nei mesi freddi che riscoprono luoghi che conoscevano già, ma che non avevano mai osservato davvero. Le montagne dell’Appennino centrale, per esempio, tra Lazio, Abruzzo e Marche, in inverno hanno un fascino completamente diverso, fatto di silenzi lunghi e cieli limpidi che sembrano disegnati. Camminare lungo il Pian Grande di Castelluccio senza la folla estiva è come vedere un luogo nuovo, quasi primordiale. Lo stesso succede nei paesaggi costieri, come nei tratti più panoramici del Cilento o nel litorale del Gargano, dove l’inverno non è mai troppo rigido e i sentieri lungo mare diventano un dialogo tra vento, profumi e luce.

Un aspetto che molti principianti scoprono con sorpresa è che l’inverno, a differenza dell’estate, permette di camminare più a lungo senza provare fatica eccessiva. Le temperature più basse rendono la salita più sostenibile e i corpi lavorano meglio quando non devono combattere contro il caldo. È anche per questo che molti escursionisti esperti preferiscono programmare le loro escursioni proprio in questi mesi, lasciando all’estate i percorsi più semplici. La sensazione di arrivare a un punto panoramico avvolti dal silenzio dell’inverno è qualcosa che resta, una di quelle emozioni che valgono da sole l’intera camminata.

Alla fine, ciò che sta accadendo è semplice: l’Italia ha una varietà di paesaggi così ampia che l’inverno diventa un’occasione, non un ostacolo. È un modo più lento e più vero di vivere i sentieri, una tendenza che cresce perché è autentica e perché fa riscoprire un rapporto più profondo con luoghi che credevamo di conoscere. In un periodo in cui tutto corre veloce, il trekking invernale restituisce un tempo diverso, e forse è proprio questo il suo segreto più forte.