Perché a lui i muscoli spuntano subito e a te no? La scoperta che sta spaccando gli sportivi

Francesco Losso

Novembre 16, 2025

Molti frequentatori delle sale pesi lo dicono sottovoce: non è possibile che due persone con lo stesso programma facciano progressi così diversi. È un tema che torna sempre, quasi imbarazzante da affrontare, eppure ormai è diventato parte del linguaggio comune di chi si allena con costanza. Capita di vedere qualcuno che in pochi mesi cambia radicalmente il proprio fisico mentre altri, pur seguendo una routine rigorosa, restano quasi uguali. Questo squilibrio visibile, che genera frustrazione e domande continue, sta alimentando un dibattito acceso tra genetica, allenamento e sospetti vari, e sta dividendo in modo evidente il mondo dei palestrati.

Crescita muscolare: quando la genetica accelera tutto e l’allenamento sembra quasi una conseguenza

Chi vive la palestra in modo serio lo capisce presto: la genetica non è un dettaglio ma una variabile enorme, spesso ignorata fino a quando non la vedi all’opera nel ragazzo sul tapis roulant che dopo pochi mesi sembra pronto a una gara di bodybuilding. In realtà la ricerca parla chiaro da anni e mostra quanto la risposta muscolare allo stimolo dell’allenamento cambi da persona a persona. C’è chi ha fibre più reattive, chi ha livelli naturali di testosterone un po’ più alti, chi recupera con una rapidità inspiegabile e può sostenere volumi enormi senza accusare cedimenti. E in un quadro del genere, chi parte favorito sembra quasi spingere un corpo progettato apposta per reagire.
All’interno delle community di allenamento questo tema è diventato un campo di battaglia, perché si tende a semplificare tutto con “allenati meglio”, “mangia di più”, “dormi bene”, quando la verità è un po’ più scomoda e meno motivazionale. A parità di programma, ci sono persone che rispondono al carico e alle progressioni con una rapidità che sfiora l’imbarazzante. E questa differenza, che fino a qualche anno fa restava confinata alle chiacchiere in spogliatoio, oggi si amplifica sui social, dove foto e video trasformano ogni miglioramento in un confronto diretto e continuo.
Quello che però viene spesso ignorato è quanto lo stile di vita esterno alla palestra influenzi i risultati. Metabolismo, orari, stress, lavoro, alimentazione più o meno spontanea: ogni dettaglio pesa. C’è chi senza accorgersene mangia più proteine, chi dorme sei ore e chi dieci, chi mette massa semplicemente perché non brucia troppo nelle ore fuori dalla sala pesi. Queste sfumature, sommate alla genetica, costruiscono una distanza che poi sembra ingiusta, quasi una linea invisibile che separa i “responders” dagli altri. Ed è qui che nasce la frustrazione più grande, quando il confronto scivola da stimolo a ossessione.

L’ombra della “chimica”, un sospetto che divide e incendia le discussioni tra chi si allena davvero

La parte più delicata della questione, quella che sta creando divisioni reali, riguarda la chimica, parola usata quasi come un sussurro ma che in certi ambienti ha un peso enorme. Non serve essere esperti per capire come certi progressi rapidissimi vadano oltre la normale variabilità biologica. Le trasformazioni in tre mesi, i pettorali che esplodono su chi fino a poco prima era filiforme, la pelle che cambia aspetto, la definizione che arriva troppo presto: tutti segnali che stanno generando una spaccatura enorme tra chi vuole credere nella sola forza dell’allenamento e chi pensa che ormai la situazione sia molto meno “naturale” di quanto venga dichiarato sui social.
La verità, come sempre, si trova in mezzo, perché il mondo del fitness è diventato un terreno dove la performance visiva conta più di tutto. La pressione a mostrare risultati, a crescere velocemente, a non essere quello che “non migliora mai”, ha spinto molti a scorciatoie mascherate da integratori miracolosi o “strategie avanzate”. Ed è qui che il dibattito si fa esplosivo, perché chi si allena da anni e lotta per ogni minimo progresso si sente quasi tradito. Vede corpi che esplodono in poche settimane e inizia a dubitare di se stesso, del proprio metodo, della propria genetica.
In mezzo a questo caos, il punto rimane semplice e quasi brutalmente umano: alcune persone davvero rispondono meglio, altre no, altre ancora barano. La crescita muscolare è un territorio complesso, pieno di variabili invisibili, e la sensazione che ognuno stia correndo una gara diversa, con regole diverse, sta creando una distanza emotiva che si riflette ogni giorno sotto i bilancieri. Le palestre sono diventate un teatro di confronti continui, spesso ingiusti, dove la linea tra naturale e non naturale si è fatta così sottile da sembrare ormai quasi inutile da tracciare.