I sentieri di montain bike più panoramici del Trentino Alto Adige non sono quelli più famosi

Francesco Losso

Novembre 14, 2025

Quando si pensa alla montain bike in Trentino Alto Adige vengono subito in mente i nomi “di copertina”: il Sellaronda, le salite della Paganella, i tracciati che circondano il Garda. Eppure, chi conosce davvero il territorio sa che molti dei panorami più sorprendenti non si trovano lungo le rotte battute dai turisti, ma sui sentieri secondari, nei valloni laterali, sui pendii dove la folla non arriva. Sono percorsi perfettamente pedalabili, spesso meno ripidi dei tracciati iconici, ma capaci di offrire una vista più “pulita”, più ampia, più intima della montagna.

Di seguito trovi una panoramica reale e verificabile dei punti in cui il Trentino Alto Adige offre scenari straordinari per la montain bike, spesso ignorati dalle guide più commerciali.

Le valli nascoste del Lagorai: panorami immensi senza il turismo di massa

La catena del Lagorai, formata da rocce porfiriche scure, è una delle zone più selvagge del Trentino. L’area è meno turistica della zona dolomitica e proprio per questo molti itinerari risultano più panoramici. I sentieri che salgono verso Malga Colbricón, il Lago di Cece o la Forcella Valsorda non hanno la fama dei tracciati dolomitici, ma offrono viste lunghissime su boschi, torbiere e creste senza quasi nessun disturbo visivo.

Il terreno è vario: mulattiere militari della Prima Guerra Mondiale, forestali compatte e single track facili. Il panorama migliore arriva sopra i 1.900 metri, dove la vegetazione si apre e si vedono chilometri di cresta senza alcuna urbanizzazione. Non c’è la roccia chiara delle Dolomiti, ma un paesaggio più “antico”, perfetto per chi cerca silenzio e ampi spazi.

La Val di Non oltre i meleti: sentieri panoramici sopra i canyon

La Val di Non è conosciuta soprattutto per i meleti e per il Lago di Tovel. Ma i percorsi più belli per la montain bike si trovano poco sopra il paese di Coredo, nei pressi dei Santuari di San Romedio e del Lago di Tavon. Da qui partono sentieri panoramici che costeggiano dall’alto i canyon della zona, con viste profonde e inattese.

Non sono tracciati difficili: strade sterrate, falsopiani, single track larghi. Ciò che colpisce è il contrasto tra il bosco fitto e il canyon sottostante, spesso centinaia di metri più in basso. In giornate limpide, il panorama si allunga fino alle Maddalene, una catena poco conosciuta ma splendida da vedere al tramonto.

Alta Pusteria: panorami amplissimi fuori dai percorsi più affollati

La zona delle Tre Cime è uno dei luoghi più battuti d’Europa. Ma basta spostarsi di pochissimo per trovare sentieri panoramici vuoti. Due zone in particolare meritano attenzione:

  • Monte San Candido – Baranci: sentieri forestali lunghi e pedalabili, con vista aperta su tutta l’Alta Pusteria, molto meno frequentati rispetto alle rotte attorno alle Tre Cime.

  • Val Fiscalina alta: non si può arrivare ovunque in bici, ma ci sono tratti pedalabili, permessi nei limiti del parco, che offrono viste impressionanti sulle pareti della Croda dei Toni.

Qui il panorama è tipicamente dolomitico: roccia bianca, verticalità, luce fortissima nelle ore centrali.

Valle Aurina: panrami alpini “puri”, lontani dai riflettori

La Valle Aurina, in Alto Adige, è una delle vallate più settentrionali d’Italia. È meno conosciuta della Gardena o della Badia, ma ha una rete di sentieri perfetta per la montain bike panoramica.

Tra i più spettacolari ci sono:

  • la salita verso Malga Rotbach

  • il percorso che porta alla Malga Schönberg

  • i sentieri sopra Lutago, che guardano verso le vette oltre i 3.000 metri del gruppo dei Tauri

Questa zona ha un panorama molto diverso rispetto alle Dolomiti: più verde, più “alpino”, con grandi valloni, cime innevate quasi tutto l’anno e cascate visibili lungo i pendii.

Valle di Rabbi: le viste sul Parco dello Stelvio che non fanno parte dei circuiti famosi

La Val di Rabbi, nel Parco Nazionale dello Stelvio, è conosciuta per il ponte sospeso e per le cascate. Ma ci sono percorsi MTB molto panoramici che salgono verso:

  • Malga Monte Sole

  • Malga Fratte Basse e Alte

  • i terrazzamenti naturali sopra il Campo Carlo Magno secondario

Il panorama qui è fatto di grandi pascoli, dossi erbosi, abetaie compatte e una vista verticale sul fondovalle. La luce in tarda mattina è particolarmente bella grazie all’orientamento della valle.

I balconi della Val d’Adige: panorami pazzeschi a mezza quota

Tra Trento e Bolzano, sui versanti della Val d’Adige, ci sono decine di sentieri sospesi a mezza montagna, spesso antiche vie contadine o strade militari. Non compaiono nelle classifiche internazionali, ma offrono una delle viste più ampie del Trentino: la valle che si apre fino al Lago di Garda.

Tra i più panoramici:

  • il sentiero sopra Pressano e Faedo

  • la forestale della Marzola (lato Cimirlo)

  • gli itinerari sopra Lavis e Paganella bassa

Sono percorsi scorrevoli, adatti anche a chi non ha tecnica avanzata.

I percorsi “laterali” dell’Alpe di Siusi

L’Alpe di Siusi è molto frequentata, ma i suoi itinerari laterali – quelli che aggirano la zona principale – sono sorprendentemente aperti e tranquilli.

Le viste migliori si trovano:

  • sulla balconata che guarda verso il Sassolungo da lontano

  • nei tratti che costeggiano le baite più isolate verso l’Ortisei alto

  • nei pendii tra Compaccio e Saltria più distanti dalla cabinovia

La prospettiva da queste zone è più ampia e meno “fotografata” rispetto alle classiche icone.

Perché i percorsi meno famosi hanno panorami migliori

Ci sono motivi molto concreti:

  1. Meno infrastrutture → la vista è pulita, con meno impianti, strade o hotel.

  2. Meno affollamento → è più facile gustarsi il paesaggio senza traffico di bici.

  3. Pendenze più dolci → si pedala guardando il panorama, non solo il terreno.

  4. Maggiore naturalità → boschi più fitti, pascoli intatti, creste libere.

La combinazione di questi elementi crea un’esperienza visiva più ampia e coinvolgente rispetto ai sentieri più celebri ma affollati.